CENNI STORICI
Ringrazio
l'Associazione Culturale
"Centro Storico del
Finale"
per la gentile
concessione
Enrico II fondò
attorno al 1188 il Burgus Finarii, attuale Finalborgo, ponendo la
sua residenza in Castel Govone, il primo agosto dello stesso anno.
Scopo di questa fortificazione era quello di assolvere a compiti non
solo di rifugio, difesa e controllo del territorio, ma anche e
specialmente a funzioni residenziali e rappresentanza. Grazie alla
veloce ascesa politica dei marchesi, il castello divenne dimora
principesca e diede albergo all'imperatore Corradino di Svevia che
vi avrebbe sostato nel 1268, prima di scendere nell'Italia
meridionale. Ampliato e abbellito, riacquistò con Galeotto del
Carretto il ruolo di importante sede politica ma, nella guerra
contro Genova (1447 - 1452) il castello fu pressoché distrutto. Il
successore di Galeotto, Giovanni I diede inizio ad una immediata
opera di ricostruzione che comprese anche il borgo sottostante. Già
nel 1452 anno in cui veniva conclusa la pace con Genova, potevano
celebrarsi nel castello le nozze fra il marchese e Biscontina
Adorno. Per quanto riguarda la Torre dei Diamanti, alcune fonti
indicano come data di costruzione il 1456 anche se altri esperti
ritengono sia più credibile una data di costruzione intorno al 1490.
Nel 1571, a causa di una crisi del marchesato dovuta ad Alfonso II,
truppe spagnole circondano il castello (come mossa preventiva alle
mire di Genova e soprattutto della Francia): iniziò così una lunga
controversia diplomatica che si chiuse nel 1598 con la vendita del
marchesato da parte di Sforza Andrea Del Carretto alla Spagna e con
l'occupazione effettiva del finalese da parte delle truppe spagnole
nel 1602. Da allora per circa un secolo, il Finale restò alle
dipendenze dalla corona di Spagna. Il castello in questo periodo
subì importanti aggiunte, atte a migliorarne le difese ed a ospitare
una compagnia di 270 soldati e una grande quantità di munizioni.
Sempre in questo periodo, venne rafforzata la cintura esterna, senza
peraltro risolvere l'ormai intrinseca debolezza della fortezza
rispetto ai moderni mezzi bellici. Solo nel 1713 - 14, dopo la pace
di Utrecht e Radstadt che pose fine alla guerra di Successione
Spagnola, Genova riuscì a impossessarsi, sia pure a caro prezzo, del
Marchesato di Finale. Il primo governatore della Repubblica, Antonio
Spinola, nel 1715 per volere del Consiglio della Superba, ordinò lo
smantellamento della fortezza, mediante posa e detonazione di mine.
Dalle esplosioni si salvarono soltanto parte dei muri perimetrali
del palazzo, gli ambienti sotterranei e la Torre dei Diamanti della
quale furono però abbattute le volte. Le rovine giacquero così per
più di due secoli: il 29 dicembre 1989 il castello è stato donato al
comune di Finale Ligure dai Cavassola, ultima famiglia proprietaria.
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